
POLVERARA. Tutto è accaduto in pochi istanti: chi ha visto non poteva credere ai propri occhi. Le raffiche di vento hanno gonfiato il capannone e, come fosse una mongolfiera, lo hanno sradicato da terra sollevandolo per alcuni secondi, per poi schiantarlo una decina di metri più in là. Qualche tonnellata di travi in acciaio e teloni rinforzati si è alzata in volo come un aquilone sopra la Provinciale, attraversando la strada, già trafficata, e abbattendosi su un’altra struttura, demolendola. Per fortuna gli automobilisti si sono fermati in tempo e nessuno si è fatto male. Solo danni alle strutture installate per la Fiera della Gallina, che nei prossimi giorni riprenderà secondo programma.Sradicato. Ieri mattina verso le 7 e un quarto, dopo una notte di pioggia a dirotto e vento forte, una raffica di vento, quasi una tromba d’aria proveniente da sud, si è infilata dentro uno dei capannoni allineati lungo via San Fidenzio per la Fiera della Gallina, aperta venerdì scorso. Una struttura lunga 35 metri per dieci di profondità, installata insieme ad altri tre capannoni oltre un mese fa proprio perché il terreno si adattasse e per testarne la tenuta. Il capannone centrale era ancora vuoto, perché destinato a ospitare l’esposizione dei prodotti tipici il prossimo fine settimana. Fino alla sera prima invece era affollato quello adiacente, attrezzato con lo stand gastronomico e posti a sedere per centinaia di persone. Il vento che soffiava da sud è riuscito ad intrufolarsi nel capannone, gonfiandolo e strappando lo scheletro di acciaio dai propri sostegni. Pochi istanti e tutta la struttura sollevata a qualche metro da terra, ha attraversato la strada, abbattendo due lampioni, e si è schiantata sul parcheggio a fianco del cimitero. Prima di fermarsi ha spezzato qualche albero e un altro paio di lampioni a servizio del piazzale e, infine, ha demolito il capannone del gruppo «Tajaliga». Danni ingenti, limitati però alle strutture e coperti dall’assicurazione.I testimoni. Nessun automobilista, per fortuna, è stato coinvolto, nonostante a quell’ora il traffico si faccia via via più intenso. Chi era in strada ha avuto il tempo di accorgersi di cosa stava succedendo e di fermarsi. Lo stesso per i volontari della protezione civile che hanno trascorso la notte nei capannoni della Fiera, Gaetano Lazzarin e Sergio Mazzucato. «Ci trovavamo sul piazzale - raccontano - c’era molto vento e abbiamo sentito un forte rumore. E’ stato un attimo, abbiamo visto il capannone alzarsi da terra e volare dalla parte opposta. Abbiamo avuto il tempo di allontanarci prima che la struttura si abbattesse sull’altro capannone». Fra i primi ad accorrere altri due volontari, Orlando Salmistraro e Luca Zuin: «E’ stato un miracolo che non ci fosse nessuno in strada, perché i due lampioni sono caduti di traverso sulla carreggiata. Appena successo sembrava il finimondo, una cosa mai vista».Il recupero. La squadra dei vigili del fuoco di Padova, arrivata sul posto, ha provveduto a liberare la strada dai due lampioni e ad isolare la linea elettrica sotto gli occhi di decine di persone, richiamate dal passaparola e dal trambusto. Per oltre un’ora paralizzata la circolazione lungo la Provinciale. I volontari si sono subito messi all’opera con il personale della Italstand di Saonara, la ditta che fornisce i capannoni. Nel pomeriggio le due strutture danneggiate erano già state tolte, oggi sarà montato il nuovo capannone. Gli altri tre, sottoposti ad un nuovo collaudo, sono agibili».
(02 dicembre 2008)

